Residenza madrilena della duchessa d’Alba (l’aristocratica più titolata d’Europa, tornata a 85 anni nel 2011 agli onori delle cronache per il chiacchierato ritorno all’altare), il palazzo, a stento visibile dall’esterno per via del folto giardino all’inglese che lo scherma, fu eretto da Ventura Rodríguez negli anni Settanta del Settecento. L’edificio è sede della Fundación Casa de Alba, una istituzione che mette in mostra una ricca collezione di dipinti italiani (Tiziano, Veronese), spagnoli (Velázquez, Murillo, Goya), olandesi e fiamminghi (Rembrandt, Rubens), a cui si sono aggiunti in tempi più recenti ragguardevoli opere di pittori del XIX e del XX secolo, tra cui Picasso, Miró, Chagall e Renoir. Se ne visita solo una parte; la trafila per l’ammissione è complessa, l’ingresso gratuito ma contingentato, la lista d’attesa lunga. I più tenaci, o i più fortunati, avranno il privilegio di aver valicato le porte di una collezione che, in particolare per i ritratti, ha pochi rivali al mondo tra le raccolte private.