Dalla cima del monte Siyaghah, una delle due principali vette del Nebo, Mosè sostò in contemplazione del paese di Canaan. E non poteva che essere costruito qui il memoriale del Profeta. Da tempo immemore meta di pellegrinaggi, è proprio grazie al diario di una pellegrina del IV secolo, Egeria, che si sa qualcosa di più sulla storia del santuario. La donna scriveva di aver visitato una piccola chiesa dedicata a Mosè, costruita sulla cima di una collina, chiamata del "trifoglio" per via delle sue tre absidi. In epoca bizantina l'antico luogo di culto divenne il presbiterio della nuova chiesa, più vasta, in grado di accogliere i flussi di pellegrini che qui facevano tappa prima di continuare in direzione di Gerusalemme. Dopo aver ammirato lo splendido scenario sulla Palestina, sulla valle del Giordano e sul Mar Morto, si entra nella chiesa. Si ammira il bel fonte battesimale, dove si riconoscono delle iscrizioni, una delle quali menziona il luogo nel quale i novizi ricevevano l'Illuminazione, e si prosegue fino al vero capolavoro: il mosaico pavimentale della sala nord. Qui, scene di pastorizia e di caccia, con leonesse, zebù, struzzi, zebre e dromedari. Ma il misticismo del luogo è legato al fatto che qui la tradizione vuole ci sia la tomba di Mosè, indicata da una croce realizzata con tessere bianche e nere.