Thutmosi I e III, Amenofi III, Ramses I, II e III, Sethi I e II. Potrebbe continuare a lungo l'elenco dei faraoni che, nel desiderio di onorare il padre divino Amon-Re, apportarono ampliamenti al Grande Tempio, parte del complesso di Karnak. Racchiuso all'interno di un muro lungo oltre 2 km e spesso fino a 8 metri, il complesso si divide in due parti: un settore orientale, più antico, e un settore occidentale. Otto le porte in pietra che si aprono nella cinta muraria di Amon, due delle quali (porta ovest e sud) costituivano gli ingressi monumentali. Tutto qui assume proporzioni eccezionali: come il primo pilone, incompiuto, che raggiungeva un'altezza di 32 metri, con una larghezza di 113 e una profondità di 15, o il primo cortile (100 metri x 80), il più vasto tra quelli conosciuti nei templi egizi. Al centro sono i resti dell'enorme chiosco di Taharqa, dove sostava la barca processionale; all'angolo nord-ovest del cortile è il tempio di Sethi; nel lato sud si inserisce il tempio di Ramses III. L'immagine delle 134 colonne della sala ipostila (102 metri x 53) è quella di una spettacolare selva di giganteschi papiri, perché papiriformi le colonne e i loro capitelli, decorata con scene che raccontano processioni e gli onori resi dai faraoni alle divinità tebane. A est della sala ipostila, il Grande Tempio presenta una successione di edifici notevoli, che scandivano la parte più segreta e sacra del tempio. Statue colossali, obelischi, decorazioni con scene di cerimonie e di battaglie, piloni che rivaleggiavano in grandezza, costruiti da questo o quel faraone. Si arriva al sacrario delle barche sacre, dove era custodita l'imbarcazione sacra al dio. Sei pilastri, due colossali statue sedute e i due obelischi di Hatshepsut, ora spezzati, identificano il santuario di Amon-Re. Conclude il Grande Tempio il gruppo delle sale solari, l'ultima delle quali era uno dei santuari segreti, in comunicazione con il Giardino botanico, così chiamato per le decorazioni di piante e animali.