In questo luogo così isolato, immerso in un paesaggio di ulivi e sperso tra le montagne che segnano il confine tra Beozia e Focide, Luca lo Stiriota si ritirò in eremitaggio e morì nel 953. La sua tomba divenne subito meta di pellegrinaggi e intorno a essa venne eretto uno dei più importanti monumenti bizantini della Grecia, il Katholikón. Sembra di avvicinarsi a una struttura fortificata più che a un luogo di meditazione quando, al termine della discesa, si scorge la torre della muraglia pentagonale che circonda il complesso e racchiude i diversi edifici. Abitato dai Cistercensi dal XIII secolo, anche loro conquistati dal carattere solitario della zona, presenta le tipiche celle e il refettorio di ogni complesso monastico. Si entra nella chiesa principale (Katholikón), intitolata a S. Luca, e si viene stupiti da un edificio che di cristiano ha ben poco: la pianta a croce greca iscritta in un quadrato, la cupola che poggia su pennacchi e il matroneo delle donne ricordano infatti la basilica di S. Sofia a Istanbul. Uno stile diverso nel Theotókos, chiesa intitolata alla Vergine e ricostruita dai Cistercensi. Il sito è stato riconosciuto Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.