Per la purezza del suo stile, la “Pulchra Leonina” (iniziata nel 1255 e terminata due secoli più tardi) è uno dei capolavori del gotico maturo in Spagna. Nella facciata, chiusa da due torri diseguali per altezza e disegno (quella di destra è gotica, l’altra cinquecentesca), si aprono un grande rosone, una serie di bifore e tre splendidi portali decorati a diversi livelli di profondità. Mostri che ingoiano i dannati e pentoloni dove si cucinano i peccatori sono raffigurati nel timpano della centrale Porta della Virgen Blanca, ad ammonire i fedeli; stride l’accostamento di una decorazione spiccatamente borghese che illustra la vita facile della gente benestante di città. Il lato destro dell’edificio offre un bell’esempio di maestria gotica, tra contrafforti, slanciati archi rampanti, alti finestroni e portali, tra cui quello di San Froilán, con statue di apostoli, santi e Cristo con gli evangelisti. Come è solito nelle chiese gotiche, la leggerezza della navata centrale è amplificata dalle belle vetrate: duecentesche quelle del rosone, altrettanto preziose quelle delle 230 polifore, alte fino a 12 metri nell’abside. Sculture gotiche, magnifiche vetrate, una pala d’altare con dipinti di Nicolás Francés e un’arca in stile plateresco (molto ornato, a imitazione dei lavori in argenteria) sull’altare maggiore completano l’impianto decorativo della Cattedrale. Dal transetto sinistro si passa al chiostro porticato (XIII-XVI secolo), sintesi di gotico e plateresco, con affreschi di Francés e tombe gotiche; nelle tre cappelle del chiostro ha sede il Museo Catedralicio y Diocesano, che espone sculture e oggetti di culto medievali, tra cui un Crocifisso ligneo di Juan de Juni, codici miniati, una bibbia del 920 e una bella raccolta di immagini della Vergine.