Da lontano la visione è quella fiabesca di un castello arroccato in cima a uno sperone roccioso, con le sue bianche pareti, le torrette svettanti, la guglia gotica di una chiesetta che si inserisce pittorescamente tra i possenti bastioni e il verde che cresce rigoglioso sulle mura e lungo il sentiero. E invece si tratta di una fortezza inespugnabile, eretta nel 1570-86 come difesa contro i turchi e rimasta sempre inviolata. Un vero e proprio “nido d'aquila”, che domina e controlla il territorio circostante, al quale si sale seguendo l'antico e ripido sentiero, in parte scavato nella roccia, così tracciato per essere l'ennesima trappola per gli eventuali assalitori, che si trovavano a prestare continuamente il fianco ai difensori appostati sui bastioni più elevati. In alto si apre una vasta corte, circondata da arcate e logge, ornata da iscrizioni e rilievi romani, oggi palcoscenico di manifestazioni artistiche e folcloristiche. Del Burg si vistano la chiesa gotica, la cappella affrescata e un museo sulla storia del castello e della famiglia che ne è proprietaria, con una collezione ritratti di uomini d'armi, armature e armi medievali.