Sul pendio di una collina boscosa, lungo la strada che dal paese di Lagoudera conduce a Saranti, si trova la chiesa della Panagia tou Araka. Insieme a una struttura a due piani dove alloggiavano i monaci, è tutto ciò che rimane di un complesso monastico costruito nel XII secolo. Dedicata alla Vergine di Arakos, è coperta da un ampio tetto spiovente che crea un portico, riparato dalle intemperie, sotto al quale i monaci hanno affrescato alcune pareti esterne. Ma sono le pitture parietali dell'interno a essere un vero capolavoro e ad aver fatto meritare alla chiesa l'iscrizione nella lista dei siti protetti dall'Unesco. Anche chi non è uno studioso di arte bizantina potrà infatti notare l'eccezionale qualità degli affreschi nell'interno, la perfezione delle forme e l'attenzione con cui sono stati riprodotti i panneggi e i movimenti delle figure. Splendido il Cristo Pantocrator al centro della cupola, con ogni probabilità il modello a cui si sono ispirati i pittori che in epoca più tarda hanno lavorato nella zona. Fra i dipinti più interessanti si segnalano la Vergine in trono, nell'abside, l'Ascensione, la Presentazione e la Dormizione della Vergine, sotto la quale si trova la Panagia Arakiotissa. È questa una preziosa icona lignea (1673) che, secondo una tradizione popolare, sarebbe stata ritrovata in una grotta su indicazione di due falchi.