Chiamato localmente anche Grad, l’ex monastero cistercense di S. Maria in Fontis sorge a un chilometro da Kostanjevica, immerso nel verde ai piedi delle colline. Fondato da Bernardo di Spanheim nel 1234, divenne ricco e potente grazie ai nuovi possedimenti acquisiti. Le sue stesse dimensioni appaiono più come uno sfoggio di opulenza che come risposta alle reali esigenze del cenobio, nel quale non vissero mai più di ottanta monaci. Dopo che nel 1785 venne sciolto dall’imperatore Giuseppe II e che i monaci furono allontanati, iniziò la decadenza delle strutture, adibite in tempi diversi a caserma, tribunale, ospedale, rifugio per profughi; nel 1942 subì un bombardamento che provocò danni ingenti. Nel secondo dopoguerra fu avviata l’opera di restauro, che ha portato al recupero, seppur parziale, della chiesa monumentale e alla trasformazione dei restanti edifici in sede dell’importante Galerija Božidar Jakac (Galleria di Arte moderna). Il complesso ospita inoltre la biennale di scultura Forma Viva e altre rassegne culturali; in settembre il grande cortile accoglie concerti di musica classica e spettacoli leggeri. Parte delle antiche cantine è stata adattata a enoteca consacrata allo Cvicek, vino tipico della regione. La basilica, dedicata alla Vergine, risale alla metà del XIII secolo; nel periodo barocco venne accorciata di due arcate e furono alterate le volte e gli archi, quindi nel XVIII secolo fu aggiunta una isolata facciata concava di stile rococò. Con i restauri si è recuperato il precedente aspetto gotico dell’abside poligonale e delle navate, separate da bei pilastri polistili con capitelli finemente lavorati.