È l'unico porto della Lituania e probabilmente questo ha inciso sull'innata vocazione all'accoglienza di questa cittadina. Questa predisposizione all'ospitalità, insieme alla sua vivacità e all'assenza di provincialismo dovuta alla sua lunga storia, fa di Klaipeda, terza città del Paese (200mila abitanti), una delle mete più interessanti di un viaggio nei Paesi Baltici. E questo nonostante abbia perso quasi tutti gli edifici del centro storico nelle guerre che l'hanno devastata.
La città vecchia (Senamiestis) si estende sulla riva a sud del fiume Dane secondo uno schema urbano a scacchiera derivato dai secoli XVII e XVIII. Dell'antica Memel (nome del primo porto anseatico) rimangono per lo più case dai tipici tetti mansardati, alcune a graticcio e molte ora sede di locali pubblici. Anche gli ex magazzini del pesce e del sale sono stati riconvertiti, e ora ospitano graziosi negozi, caffè e piccole gallerie d'arte. Diversi i musei, tra cui quello della Piccola Lituania e quello degli Orologi, e notevolissimo il Parco di sculture Martynas Mažvydas, dove sono un centinaio di opere degli artisti lituani più rappresentativi.
Si affaccia sulla piazza principale la neoclassica facciata del Teatro, nella quale si apre il famoso balcone dal quale Hitler nel marzo del 1939 proclamò l'annessione della città alla Germania. A ovest della piazza del teatro si trovano le rovine del castello di Klaipeda, demolito a più riprese e oggi indagato dagli archeologi.