Rappresenta per molti aspetti il volto autentico della Lituania: marginale rispetto ai paesi dell'Europa occidentale, anche perché a lungo periferia dell'impero degli zar, è piena di dignità e determinazione. Nota come la “capitale provvisoria” (laikinoji sostine) per il ruolo ricoperto in anni difficili tra le due guerre, quando Vilnius fu occupata prima dalla Russia e poi dalla Polonia, è la seconda città del Paese (415mila abitanti) e il primo centro industriale.
Non sente oggi alcun rimpianto per quella funzione, anche perché, caratterizzata da una forte identità culturale ed economica, rimane ben consapevole della sua importanza all'interno della Lituania. A dimostrare il suo carattere è la fama, nel dopoguerra, di centro del patriottismo indipendentista lituano, che fece di Kaunas una “città proibita”, la cui visita rimase vietata per molti anni agli stranieri.
L'omogeneità della sua popolazione, per il 90% di nazionalità lituana, ha costituito un punto a favore per il risveglio della coscienza civica che, a sua volta, ha spinto verso la ricostruzione. Dopo decenni di incuria sono stati restaurati i monumenti che raccontano il suo passato di fiorente città mercantile e oggi, grazie soprattutto al nucleo medievale della città vecchia, Kaunas emana un fascino particolare. Meritevole anche un itinerario nella città nuova (Naujamiestis), con i suoi notevoli musei, tra cui il Mikalojus Konstantinas Ciurlionis (anticipatore di Kandinskij e di Mondrian), e le sue paradossali piazze, intitolate a personaggi della dominazione sovietica, ma ricche di monumenti agli eroi dell'indipendenza lituana.