Rocce in aria. Questo significa in greco Meteore. Si tratta di pilastri di pietra di vertiginosa altezza, al cui cospetto non si stenta a credere che nel passato i contatti con il mondo sottostante avvenissero solo tramite scale di corda o ceste gettate dall'alto. Oggi sentieri, ponti da brivido e scalinate scavate nella roccia ne hanno preso il posto. Difficoltà di collegamenti, ardua la salita e forse ancora più la discesa, ma, in fin dei conti, la comodità non è la parola d'ordine in un luogo come questo, di ritiro e di meditazione spirituale, frequentato dagli anacoreti già nell'XI secolo. Sull'esempio dei monaci che, insieme a sant'Anastasio, fondarono nel XIV secolo il monastero di Mégalo Metéoro, presto fiorirono, incastonati nelle rocce, altri 24 luoghi di culto abbelliti da opere del massimo pittore della zona: Theofanis. Le rivalità e il calo delle vocazioni causarono la decadenza di queste strutture: oggi solo cinque sono abitate da religiosi, ma continuano ad affascinare i turisti che si arrampicano su queste montagne a visitare questo sito protetto dall'Unesco. D'obbligo, per visitare i monasteri, presentarsi con un abbigliamento consono: gonna per le donne e pantaloni lunghi per gli uomini.