Si imbocca la pista F249 (dopo Hvolsvöllur) per inoltrarsi nel cuore della valle di Thórsmörk. Sulla destra, il dislivello dell'alta falesia alle propaggini dell'Eyjafjöll dà origine a una cascata “capricciosa”, con un getto facilmente preda del vento che lo porta qua e là. Come indicano i cartelli, la strada percorre un fondovalle solcato da corsi d'acqua a regime torrentizio, alimentati dai circostanti ghiacciai, che formano profondi guadi spesso pericolosi da solcare per la violenza della corrente. Sui tre lati, i “giganti” di ghiaccio Tindafjallajökull a nord, il Mýrdalsjökull a est e l'Eyjafjallajökull a sud. Tutt'intorno una lussureggiante vegetazione e gli splendidi contrasti di colore tra le abbaglianti masse di ghiaccio, le bizzarre forme scavate dall'erosione nella scura roccia vulcanica e la grigia ghiaia basaltica depositata dai corsi d'acqua. Panorami da ammirare a bordo di un autobus fuoristrada opportunamente attrezzato, dato che il terreno impervio e i frequenti guadi impediscono che la valle sia attraversata dalle automobili.