La chiesetta romanica della SS. Trinità di Cristoglie custodisce questo gioiello di arte sacra, uno dei più importanti cicli di affreschi europei. L’opera raffigura nell’abside la SS. Trinità, nelle absidi minori gli Apostoli, i re Magi e i Ss. Protettori della peste; sulla volta della navata centrale la Creazione, sui capitelli figure di Santi e nelle volte delle navate laterali i dodici mesi; la parete meridionale è invece decorata con scene della Passione nella fascia superiore e con una danza macabra in quella inferiore. Era il 1949, quando uno scultore incaricato di restaurare la chiesetta scoprì il capolavoro, ancora ben conservato dietro uno strato di calce. La leggenda narra che tali raffigurazioni, datate 1490 e attribuite all’istriano Giovanni da Castua, furono ricoperte di calce per questioni igieniche in occasione di una pestilenza.