Nel centro di Hebron si trova questa grande moschea che custodisce le tombe dei Patriarchi ed è senza dubbio l'edificio più significativo della città. Qui convergono le tre religioni monoteiste che da secoli si incontrano e scontrano in Terra Santa: ebraismo, cristianesimo e islamismo. Haram el-Khalil è infatti un complesso di edifici: un luogo di culto musulmano (rimangono due dei quattro minareti di un tempo), una basilica, una sinagoga, a cui si aggiunge la celebre caverna Macpela. Secondo la Bibbia la grotta sarebbe stata comprata da Abramo per seppellirvi la moglie Sara. Oggi riposa qui, insieme alla moglie, ai figli Isacco e Giacobbe, e alle loro mogli. La prima costruzione sacra era un alto recinto eretto da Erode, sul quale nel VI secolo venne costruita una chiesa che più volte “passò di mano” ai diversi credi, fino a essere adattata in moschea. Divisa in tre navate da quattro massicci pilastri, corrisponde alla chiesa dedicata a sant'Abramo dai crociati. In seguito agli avvenimenti della guerra dei Sei Giorni (1967), l'accesso al santuario fu consentito anche agli ebrei e una parte della moschea trasformata in sinagoga. Se un tempo il pavimento era interamente ricoperto di splendidi tappeti, ora questi sono limitati alla zona del mihrab, vicino al quale è un piccolo baldacchino che, fino all'epoca dei crociati, copriva la discesa alla grotta di Macpela, ora accuratamente chiusa da lastre di pietra.