A nord della calotta dell'immenso ghiacciaio Vatnajökull prende avvio la pista F88 che risale il corso del fiume Jökulsá á Fjöllum, in uno dei percorsi più impegnativi e incredibili di Islanda. La F88 punta infatti in direzione del vulcano Askja (1053 metri), nel cui cratere è oggi l'incantevole lago Öskjuvatn. Le devastanti conseguenze dell'eruzione del 1875 sono oggi parte del paesaggio che si attraversa per arrivare al vulcano: una piana ricoperta da una coltre di sabbia nera e di lapilli lavici, tra guglie e conformazioni rocciose date dal raffreddamento della lava. Scendendo dai fuoristrada (un'automobile tradizionale non farebbe molta strada) sembra quasi di camminare in assenza di gravità, tanto soffice è il terreno e scarsa la resistenza che pone sotto i piedi. Uno scenario aspro, quasi lunare, ma dai mille colori, tra il grigio dei depositi lavici, il nero della lava raffreddata, il giallo e il rosso dato da attività geologiche e geotermiche che raramente lasciano in pace questo inospitale territorio.