Delle sette meraviglie del mondo antico la piramide di Cheope, sovrano della IV dinastia (2528 a.C.), è l'unica a essere sopravvissuta fino ai giorni nostri. Rimane però ben poco dei blocchi in pietra calcarea che la rivestivano, utilizzati in epoca medievale per la costruzione di edifici a Giza e nella capitale. Alta in origine 146 metri e larga alla base 232, proprio le spoliazioni ne hanno ridotto le dimensioni ed è oggi alta 10 metri in meno. Rimane un monumento colossale, ancora oggi avvolto nel mistero di come, manovali di più di 4000 anni fa, siano stati in grado di trasportare giganteschi blocchi di pietra (oltre 2 milioni quelli utilizzati) del peso di 2.5 tonnellate ciascuno. La visita inizia a 15 metri di altezza sulla facciata ovest. Per accedere alla camera sepolcrale del Re e a quella, incompiuta, della Regina, bisogna lasciare fuori la paura degli spazi angusti e abituarsi a respirare un'aria che, pur ossigenata grazie alle prese di areazione, rischia di dare alla testa per il ricambio carente. Si attraversano lunghissimi corridoi in discesa e in salita, percorsi impraticabili che si addentrano nella roccia della piramide e sbucano nella grande galleria, imponente anticamera (lunga 47 metri e alta 8.5). Da qui si raggiunge uno stretto vestibolo, le cui pareti laterali recano tre scanalature destinate alle lastre in granito che dovevano sigillare la camera mortuaria del Re. Sul posto si trova ancora il sarcofago del faraone, senza coperchio e privo di ornamenti e iscrizioni. Tra i tanti misteri irrisolti che aleggiano tra i corridoi della piramide di Cheope, ancora ci si domanda come i ladri di tombe siano riusciti a trafugare l'intero corredo di una stanza situata a più di 40 metri di altezza, raggiungibile attraverso percorsi dalle incredibili pendenze e ostruiti da colossali massi di granito.