Regina indiscussa sull'omonimo golfo, per secoli una delle zone più importanti di Cipro, la medievale Famagosta (Gazimagusa in turco) è un’affascinante città dalla storia travagliata e sanguinosa.
Fuori dai bastioni il centro moderno appare vittima di una modernità che avanza senza alcuna logica, ma all'interno delle mura cinquecentesche Famagosta è ancora magnifica, disseminata di testimonianze dell'epoca d'oro del regno lusignano (XI-XV secolo), quando era seconda solo alla capitale Nicosia. Per avere un'idea della ricchezza della città di una volta si pensi che i cronisti del tempo raccontavano, non senza una certa esagerazione, che c'era una chiesa per ogni giorno dell'anno. Luoghi di culto cattolici, ortodossi, armeni e cappelle degli ordini militari, perché Famagosta, come tutta Cipro, era un centralissimo crocevia di traffici, culture, lingue e religioni.
Entrati nel centro storico attraverso la porta Canbulat, si costeggiano le mura fino a incontrare la Cittadella, fortificazione nota anche come torre di Otello, perché si dice che Shakespeare si sia ispirato, per il suo celebre personaggio, a un militare veneziano allontanato da Famagosta nel 1544. Percorrendo verso sud Canbulat yolu si arriva al bazar, mercato coperto che conserva traccia delle origini antiche, e alla piazza centrale, dominata dalla facciata gotica della ex chiesa di S. Nicola, oggi moschea Lala Mustafa Pasa Cami. Nei pressi delle mura meridionali le impressionanti rovine di S. Giorgio dei Greci.