Ha sede nell’ex convento di S. Agostino, edificato a partire dal 1439, poi rimaneggiato, a lungo utilizzato come caserma o rifugio di sfollati infine radicalmente restaurato dopo la seconda guerra mondiale. Il suggestivo complesso si raccoglie attorno a due chiostri gotici con inserti rinascimentali; dal secondo si accede al refettorio, con affreschi attribuiti a Pietro da Cemmo (1507). Il museo, che consta di diverse sezioni, illustra nel suo insieme la storia, l’arte e la cultura di Crema e del suo territorio. La Pinacoteca offre una vasta panoramica degli artisti cremaschi o comunque operanti nell’area come Vincenzo Civerchio, Agostino Fondulo, Gian Giacomo Barbelli, Giovanni Battista Lucini, Mauro Picenardi, affiancata dalla sezione di arte contemporanea, comprendente la documentazione dell'attività musicale e scenografica ottocentesca. La sezione archeologica raccoglie reperti preistorici pertinenti all’intera area del Cremasco, tra cui alcune armi in ferro di epoca celtica (III secolo a.C.) provenienti da Soncino e Palazzo Pignano; la integra una raccolta di archeologia fluviale con piroghe rinvenute nell’Adda, nell’Oglio e nel Po. La collezione di storia e cartografia ordina eterogenee testimonianze e cimeli relativi alle vicende cittadine dal XV secolo a oggi. La ‘Casa cremasca’ è la ricostruzione degli ambienti di una cascina a cavallo tra ’800 e ’900.