Già osservandola dagli scavi affascina, arroccata su uno sperone di roccia veramente imprendibile. La salita ripaga di un panorama con pochi confronti che abbraccia il Golfo saronico, quello corinzio, quasi tutta l'Argolide ed è incorniciato dai monti della Beozia. Arrivare alla prima delle tre cinte difensive che racchiudono l'acropoli di Corinto, a lungo contesa tra bizantini, franchi, veneziani e turchi, significa addentrarsi in uno scenario di rovine straordinariamente suggestive, quasi sospese tra terra e cielo. Un fossato scavato dai veneziani, dal quale si ha una impareggiabile vista sull'intero sistema di mura, precede la prima porta, aperta nel XIV secolo come la seconda, mentre la terza porta si riconosce dalle due torri che l'affiancano. Qui dominano rovine che parlano delle dominazioni passate: una moschea turca, resti di un castello franco, una fontana di età ellenistica che la leggenda narra zampilli a seguito di un colpo di zoccolo di Pegaso e il tempio di Afrodite sul punto più alto dell'acropoli.