Costruito sotto il regno dell’imperatore Adriano tra il 117 e il 138, sorge su un vasto podio (33 metri per 37), con 8 colonne sulla facciata e 15 ai lati. La struttura si rifà a tecniche anatoliche, pur mantenendo elementi tipicamente romani come l’impiego di volte. Anche se la cella principale era consacrata a Giove, è quasi certo che vi si venerasse anche Cibele, come dimostrano alcune caratteristiche di questo tempio che sono rinvenibili in tutti gli edifici legati al culto della Grande Madre. Il santuario è infatti rivolto ad ovest e, dei due elementi decorativi che ornavano il tetto, quello verso la cella di Giove rappresentava un uomo mentre l’altro, rivolto verso il retro, era un busto di donna.