A 1200 metri di altitudine, contornato da fiori e frutti, c’è questo maso che propone una cucina di montagna. Nato come stalla a inizio ‘900, si è evoluto in agriturismo con ristorante. In cucina c’è la padrona di casa, Mirella Simoni, che esalta i prodotti della sua azienda e del territorio circostante con estro e originalità. Tra le varie proposte che cambiano di mese in mese ci sono i canederli con rapa rossa e formaggio erborinato, i ravioloni di farina di canapa con ripieno di trota affumicata, burro fuso e semi di canapa e ancora il tonco de pontesel e la polenta e tosela. Tra le carni primeggiano gli involtini di cervo con polenta e la faraona in casseruola con pancetta ed erbette. Si chiude in freschezza con il gelato alla rosa damascena. La cantina conta un centinaio di etichette prevalentemente della regione ed è inoltre possibile fare degustazione guidate dal sommelier del ristorante, Luigi Zortea. D’estate è possibile mangiare sulla terrazza esterna. L’ambiente è classico, con tovaglie rosse e legno alle pareti. Da metà giugno a metà settembre è aperto tutti i giorni