Si aprono sulla trafficata strada sottostante le grandi finestre di questo edificio, protette da mashrabiyya, grate in legno dalle quali le donne della casa potevano guardare fuori senza essere viste. Nonostante le infinite questioni sui diritti delle donne musulmane, il Cairo di oggi è certamente più aperto e tollerante rispetto al 1300, epoca in cui venne eretto questo vasto palazzo, sorto per volere dell'emiro Beshtaq, cognato del sultano en-Nasir Muhammad. Al pianterreno, accessibile da una porta che dà sul vicolo el-Qirmiz, è la piccola moschea Beshtaq, risalente al XIII secolo. Raccolto ed elegante luogo di culto, è però la magnifica qaa, una sorta di sala di ricevimento, a essere protagonista di questa residenza: vasto ambiente (30 metri x 11.5) di gusto classicheggiante, presenta una loggia destinata alle donne, soffitti riccamente decorati, vetrate e pannelli in legno dorato.