Per alcuni, il nome Cafarnao significa “villaggio della consolazione”. Per altri è la corruzione greca dell'ebraico Kfar Nahum, oscuro personaggio che va forse identificato con un profeta la cui tomba era meta di pellegrinaggi nel Medioevo.
Sulla sponda settentrionale del lago Tiberiade e lungo una delle principali vie di comunicazione tra Galilea e Damasco, Cafarnao si sviluppò come una città importante, popolata e ricca. Ma la sua fama è, come per molte località del Paese, legata a episodi biblici: la città fu infatti il centro della vita apostolica di Gesù, che qui visse a lungo ospitato in casa di Simon Pietro dopo essere stato cacciato dalla sua Nazareth. Proprio su questa casa venne edificato un luogo di culto già nel I secolo d.C., decorato con disegni policromi e graffiti incisi dai fedeli, poi sostituito da una basilica bizantina costruita nella seconda metà del V secolo. Si accede ai resti della basilica attraverso un memoriale, moderna costruzione che ricorda la forma di una barca e protegge l'area degli scavi.
Imperdibile la sinagoga, eretta a cavallo del IV e del V secolo, di dimensioni smisurate se confrontate con la grandezza dell'abitato.