La Fortezza è l'elemento di maggiore richiamo della città, costruita in posizione scenografia a dominio dell'abitato, a 60 metri sul livello del Danubio, su uno sperone roccioso lungo 1500 metri e largo al massimo 500. Se i maggiori musei cittadini raccontano la storia della capitale ungherese, tra documenti e reperti, le mura della Várhegy e i suoi bastioni ne sono stati diretti testimoni e parlano di un periodo nel quale Budapest non esisteva, divisa ancora nei tre insediamenti indipendenti di Óbuda, Pest e Buda. Dopo l'incursione dei mongoli e la devastazione del XIII secolo fu costruito un primo castello che, tra il XIV e il XV secolo, divenne residenza reale e importantissima corte umanistica rinascimentale. L'occupazione turca segnò una nuova decadenza, cui seguì una lenta ripresa nel Settecento, secolo nel quale il quartiere della fortezza assunse l'aspetto di un tranquillo borgo barocco. Seguirono l'assedio austriaco nel 1849, quello russo nel 1944 e la seconda guerra mondiale che distrusse quasi interamente il complesso fortificato. Oggi, dopo un'attenta ricostruzione, ha recuperato il fascino originario, complici i palazzi gotici, le case barocche, i monumenti e le fontane che hanno riportato la collina di Várhegy alle atmosfere della città di un tempo.