Storica capitale di uno stato autonomo per secoli, metropoli medievale e oggi importante centro d’arte e di cultura, Braunschweig, è inutile negarlo, a prima vista può lasciare l’amaro in bocca. Gli edifici anonimi e moderni attraversano senza nessun riguardo il fossato che ricorda la vecchia cerchia muraria, lo travalicano, spandendosi a macchia d’olio in tutta l’area del cuore antico facendo risaltare ancora di più le costruzioni storiche, tra cui il Dom, il Burg Dankwarderode (la residenza dei duchi), la Gewandhaus e St. Martini, pazientemente rimessi in piedi a conflitto mondiale finito.
La ricostruzione post-bellica, pur avendo dotato la città di ottime infrastrutture, non è infatti stata in grado di restituirle il fascino dei tempi in cui fu capitale di ducato, prima nel XII e poi nel XVII secolo, quando i duchi di Braunschweig-Wolfebüttel ne fecero uno dei centri illuministici più vivaci della regione. Mecenati dell’arte e della musica, grazie a loro Goethe donò alla città la prima copia del “Primo Faust” (1828).