Ormai integrata nell'Europa più occidentale e moderna, Bratislava è forse poco rappresentativa dell'attuale condizione della Slovacchia, più arretrata e lenta nel processo di sviluppo. A pochi chilometri dalla frontiera con l'Ungheria e ad ancora minore distanza dall'Austria, la capitale della Repubblica Slovacca sorge sulle rive del Danubio.
Visitata soprattutto da turisti di passaggio, la città riserva piacevoli sorprese, grazie a un piccolo ma vivace centro storico, privo di clamorose bellezze (notevoli però il hrad e il duomo di S. Martino) ma con un complesso monumentale ben conservato di aspetto per lo più barocco. Più delle chiese e delle raccolte museali, sono alcuni antichi palazzi e l'atmosfera che si respira per le strade a costituire le maggiori attrattive nella Città Vecchia (Staré Mesto). Particolarmente piacevole è il passeggio serale, perché di notte Bratislava diventa più romantica che mai, alla luce dei lampioni donati dalla Francia in cambio dello storico palazzo dell'ambasciata, in piazza Maggiore. Lungo le strade pedonalizzate del centro, tra ristoranti e bar, tradizionali e alla moda, si incontrano qua e là moderne statue di curiosi personaggi legati al folclore cittadino: il soldato napoleonico dimenticato dal suo reggimento, il dandy con l'ossessione della puntualità, l'operaio che dal tombino lancia occhiate indiscrete sotto le gonne delle signore.
Città vivace, animata da giovani che a tutte le ore del giorno e della notte affollano i suoi locali, il turista che le dedica più tempo scopre anche un'altra Bratislava: la città che ancora si sta liberando dagli strascichi del socialismo, alla ricerca di una soluzione ai problemi comuni ai grandi centri dell'Europa dell'Est.