Un palazzo in stile Barocco del XVII secolo, commissionato dal conte Odoardo Pepoli e noto anche come Pepoli Nuovo per distinguerlo dal Palazzo Pepoli Vecchio suo dirimpettaio. Sono gli ambienti del palazzo a conquistare l’attenzione come il salone d’Onore situato all’ingresso, con L'Apoteosi di Ercole accolto nell'Olimpo di Domenico Maria Canuti (1665 circa) affrescato sul soffitto, la sala Felsina con il Trionfo di Felsina dei fratelli Rolli (1690), la sala delle Stagioni con il Trionfo di Ercole e la sala dell'Olimpo con il Convito degli dei entrambi di Giuseppe Maria Crespi (1691) e, per finire, la sala Alessandro con l’affresco di Alessandro Magno che taglia il nodo gordiano di Donato Creti e Marcantonio Chiarini (1708). Il palazzo è oggi sede della sezione staccata della Pinacoteca Nazionale, dell’Archivio e del Servizio Fotografico Territoriale; al piano nobile custodisce l'importante settecentesca Quadreria, antica collezione di dipinti della famiglia Zambeccari.