Picchi slanciati, rilievi massicci, roccioni chiari che si colorano di tutte le tonalità del rosa all’alba e al tramonto, ma è il Triglav, il monte più alto del Paese (2864 metri), a essere il protagonista e a dare il nome al parco. In mezzo ai boschi che da ogni parte fanno da corona alle cime più alte si aprono le vallate create dallo scivolamento dei ghiacciai, ora percorse da torrenti e fiumi, quali l’Isonzo e la Sava, che corrono paralleli ai confini del Parco. Cascate pittoresche, profonde gole “tagliate” dallo scorrere paziente e millenario dei corsi d’acqua, splendidi laghi di origine glaciale nei quali si specchiano i picchi del parco. In una zona così ricca di ambienti diversi (si passa da un’altitudine di 200 metri ai 2864 metri della vetta del Triglav) vivono una flora e una fauna altrettanto varie e interessanti. Camosci, cervi, caprioli, orsi e linci. Ora anche gli stambecchi tornano ad arrampicarsi sulle pendici dei monti, fino a qualche tempo fa condannati a scomparire a seguito di spietate battute di caccia, e a fare compagnia agli escursionisti e a scalatori più e meno esperti.