A sud del parco di Tiergarten, tra la Stauffenbergstrasse e la Klingelhöferstrasse, si estende un’area tranquilla già in passato apprezzata da intellettuali e artisti. Negli anni del regime nazista vi si trasferirono alcune ambasciate, tra cui quella italiana e quella giapponese, e nacque il quartiere diplomatico. Raso al suolo dai bombardamenti, il quartiere fu abbandonato e la divisione seguita alla fine della guerra comportò il trasferimento di tutte le ambasciate a Bonn, nuova capitale della Germania Ovest. La riunificazione e il conseguente ritorno della capitale a Berlino hanno restituito al Diplomatenviertel il suo ruolo originario e negli ultimi anni vi hanno preso sede le principali ambasciate, oltre a quelle sulla Pariser Platz presso la Porta di Brandeburgo. Si tratta di architetture contemporanee ricche di riferimenti alle culture dei diversi paesi. Al n. 21 della Klingel-höferstrasse un edificio cubico ospita il Kulturzentrum der Volksrepublik China, dedicato alla promozione della cultura cinese in Germania; al n. 3 è la Mexikanische Botschaft (1999-2000), progettata da Francisco Serrano e Teodoro González de León, caratterizzata dalle fitte e slanciate colonne in cemento bianco che preludono all’ampia facciata in vetro (all’interno anche l’Instituto de Cultura); poco più avanti (ingresso dalla Rauchstrasse), un grande complesso curvilineo progettato da Berger and Parkkinen ospita le Nordische Botschaften (1997-99) con singoli edifici per le sedi diplomatiche di Norvegia, Svezia, Danimarca, Finlandia e Islanda. Lungo la Tiergartenstrasse si susseguono diverse altre ambasciate: al n. 33 il nuovissimo edificio della Botschaft von Saudi-Arabien, con la facciata cilindrica a vetri; circa 300 m oltre è il solenne edificio della Botschaft von Japan (ingresso dalla Hiroshimastrasse), di Kisho Kurokawa e Tajii Yamaguchi, che con vari interventi tra il 1968 e il 1988 hanno riprodotto fedelmente l’originale del 1938-42 di Ludwig Moshamer; proprio accanto è la Italienische Botschaft, sistemata in un edificio del 1938-41 opera di Friedrich Hetzelt, oggi restaurato, che si ispira allo stile rinascimentale del Palazzo della Consulta a Roma; la Südafrikanische Botschaft, al n. 18, è ospitata in un edificio squadrato rivestito di arenaria gialla sudafricana, con un ambiente centrale in vetro, progettato dallo studio MMA Architects di Johannesburg e Cape Town e inaugurato nel 2003; accanto, al n. 17, è l’elegante Botschaft der Republik Indien, costruita interamente in arenaria rossa. Sull’altro lato della strada, al margine del Tiergarten, si trova un monumento al compositore Richard Wagner. Due ambasciate si trovano infine sulla Stauffenbergstrasse: la Österreichische Botschaft (Austria), al n. 1, in un edificio moderno e scintillante nel quale convivono metallo, vetro e pietra di diversi colori, progettato da Hans Hollein e inaugurato nel 2001; e al n. 6 la Ägyptische Botschaft (Egitto), opera di architetti egiziani e ingegneri tedeschi, anch’essa inaugurata nel 2001 e recante in facciata motivi e scene dell’antico Egitto.