L’Archivio del Bauhaus, Museo del Design, raccoglie l’eredità della scuola d’arte e di pensiero fondata da Walter Gropius nel 1919 e chiusa dai nazisti nel 1933. Era nata su un’utopia, quella di costruire il futuro, e si proponeva di formare nuove figure professionali in grado di interagire – nell’ambito dell’architettura, delle arti, del design – con un mondo sempre più tecnico; in breve, artisti che dialogassero con gli operai nel tentativo di dare all’arte e alla tecnica una nuova unità. Aperta a Weimar e diretta dal 1919 al 1928 dallo stesso Gropius, si trasferì a Dessau (dove oggi esiste come museo e come scuola) guidata da Hannes Meyer (1928-30) e da Ludwig Mies van der Rohe (1930-33), e nel 1932 a Berlino, dove appena un anno dopo fu chiusa; ne furono insegnanti, fra gli altri, Johannes Itten, Josef Albers, Lázló Moholy-Nagy, Paul Klee, Kandinskij, Oskar Schlemmer. La collezione, composta dalle donazioni di Gropius, Georg Muche ed Herbert Bayer, venne trasportata a Berlino Ovest nel 1971 ed esposta nel fabbricato costruito su un vecchio disegno di Gropius (1964), non previsto per questo luogo ma che ben rappresenta, nelle sue forme, lo spirito del Bauhaus. Le opere abbracciano un vasto campo, dalla progettazione architettonica e urbanistica alla produzione di mobili, lampade, ceramiche, oggetti di metallo, manifesti, stoffe, lavori di grafica e di pubblicità. Nel bookshop del museo si trovano anche moltissimi oggetti in stile Bauhaus.