Era la strada commerciale di Berlino negli anni ’20 del ’900, in cui sorgeva il più grande magazzino della città, il Kaufhaus Wertheim (1896-97) lungo 330 m, con sale alte fino a 25 m ricoperte di marmo e servite da 1000 telefoni e 83 ascensori. Dopo la caduta del Muro è stata in gran parte restaurata. All’angolo con Wilhelmstrasse sorgevano fin dall’Ottocento alcuni palazzi del potere e anche Hitler, tra il 1933 e il 1945, vi insediò i principali centri del governo: come la Nuova Cancelleria, costruita da Albert Speer nel 1938 in soli 11 mesi e rasa al suolo dai sovietici, dopo averne prelevato i marmi rossi per reimpiegarli nel Sowjetisches Ehrenmal. Su Voss-Strasse, nel giardino della Vecchia Cancelleria, si trovava il bunker che il Führer si fece costruire nel 1943, quando i bombardamenti su Berlino si infittirono, ma nel quale si rifugiò solo sei settimane prima di uccidersi col cianuro (30 aprile 1945). La Haus der Ministerien, dove lavorò il Reichsmarschall Hermann Göring, è un immenso edificio di più di mille stanze realizzato nel 1936 per ospitare il Reichsluftfahrtministerium, il Ministero dell’Aviazione; sopravvissuto ai bombardamenti e non demolito ai tempi della DDR, è il più importante esempio di architettura nazista di Berlino. Dal 1999 è sede del Bundesministerium der Finanzen, il Ministero delle Finanze. Più avanti su Leipziger Strasse si trova il il Museum für Kommunikation.