Una bellezza essenziale per il museo che ospita la raccolta di arte moderna di Berlino. Un parallelepipedo in acciaio nero e vetro, costruito nel 1965 su progetto di Mies van der Rohe, poggia su una piattaforma sopraelevata dove sculture di Laurens, Heiliger ed Henry Moore fanno da anfitrioni e danno il benvenuto ai visitatori. Nel seminterrato è allestita la collezione permanente, con dipinti e sculture del XX secolo, tra cui spicca per le sue gigantesche proporzioni il “Capricorno” di Max Ernst. Paradiso per gli amanti dell’astrattismo e dell’espressionismo, malgrado il nazismo abbia spesso bruciato i dipinti di “arte degenerata”, sono in molte le opere a essere state salvate dalla censura di regime e si ammirano oggi, alle pareti di questa galleria, questi “sopravvissuti” al nazismo. Le opere di spicco sono quelle degli espressionisti tedeschi Kirchner ed Heckel, insieme a quelli dei maestri del genere Kokoscha e Munch. Opere di Segantini, di Picasso, degli artisti cubisti e della Bauhaus nelle sale adiacenti. Otto Dix e Georg Grosz sono i rappresentanti della corrente artistica della Nuova Oggettività e del verismo, mentre i gruppi informali Cobra e Zero si fanno i portavoce dell’arte del dopoguerra. Centrali nella collezione della Neue Nationalgalerie sono gli americani Frank Stella e Barnett Newman, con il suo famoso “Chi ha paura del rosso giallo e blu”.