Unificato il Paese, si è anche riunita la collezione di questa galleria, costituita da opere disperse in musei e raccolte private tra Berlino Est e Berlino Ovest. Qui l’architettura è a servizio delle opere e non è fine a sé stessa come succede in altre istituzioni museali: perfettamente pensati gli spazi espositivi, le luci e le numerose panchine poste in luoghi strategici. Il grande atrio centrale, le cui pareti non ospitano alcun quadro, è stato lasciato simbolicamente vuoto, spazio di nostalgia e riflessione per commemorare le opere andate distrutte a seguito degli ultimi eventi del secondo conflitto mondiale. Tra le opere di maggiore rilievo spiccano le otto tavole dell’altare di Wurzacher di Multscher, considerate il culmine dell’arte tedesca tra il XIII e il XVI secolo, e l’altare dei Tre Re di Grien, capolavoro tardo-gotico. Dipinti di Cranach il Vecchio, Dürer e Schongauer sono esposti nelle sale adiacenti. Il Seicento olandese è rappresentato da Rubens e Rembrandt; il Settecento inglese, francese e tedesco da Gainsborough, Reynolds e Pesne. Tra i dipinti più importanti del museo, la “Maria sul trono col bambino e i due Giovanni”, di Botticelli, si ammira accanto ad altre tele italiane del XIV-XVIII secolo di Pollaiolo, Giotto, Mantegna, Raffaello e Caravaggio. Magnifico esempio di barocco spagnolo è il “Ritratto di donna” di Velázquez.