In asse con l’entrata principale, offre un colpo d’occhio impressionante: è la ricostruzione a grandezza naturale della parte frontale dell’edificio realizzato nel 170-159 a.C. a Pergamo, in Asia Minore (oggi in Turchia, a nord di Smirne), durante il regno di Eumene II, per ringraziare gli dèi del favore accordato nelle guerre vinte contro i Galati. L’unica parte originale del tempio, capolavoro di arte ellenistica, è il fregio, lungo 130 metri, ricostruito per circa un terzo del totale ricomponendo i frammenti reimpiegati, e così conservati, in edifici successivi. Vi è raffigurata la Lotta degli dei contro i giganti, o Gigantomachia, i cui bassorilievi principali si trovano di fronte, ai lati della ripida scalinata centrale: vi si riconoscono Atena e Zeus (indicati anche da didascalie originali). Le sculture, oggi spoglie, originariamente dipinte e ornate di oro e argento, sono animate da un pathos intenso. La maestosa scalinata dell’Altare, rivolta un tempo alla valle dominata dall’acropoli di Pergamo, conduce al cortile interno, riservato ai sacerdoti, dove si sacrificavano gli animali; vi sono rimontati i frammenti di un fregio raffigurante le gesta di Telefo, uno dei figli di Eracle, eroe della cui stirpe Eumene si proclamava discendente. A destra della scalinata è un plastico dell’antica città di Pergamo, mentre un altro plastico, a sinistra, restituisce il quadro d’insieme dell’altare. La porta accanto immette in una sala sul cui pavimento è rimontato il mosaico, risalente al regno di Attalo II (160 a.C.), che ornava una sala utilizzata per banchetti: la firma dell’autore del mosaico, Efaisto, costituisce uno dei primi esempi della presa di coscienza del ruolo dell’artista. La statua di Atena che guarda il mosaico fu rinvenuta nel 1880 sotto le rovine del tempio il cui propileo circonda la sala. Da questa sala si accede ad altri ambienti riservati a mostre temporanee. Passando per la porta sulla destra dell’altare di Pergamo, dalla sala principale si accede all’ambiente in cui è stata rimontata la porta del Mercato di Mileto, proveniente da quella che fu una delle più importanti città greche sulla costa occidentale dell’attuale Turchia, centro di scambi commerciali tra Europa e Asia. Si tratta di una grandiosa facciata costruita intorno al 120 d.C. riunendo il ‘lessico’ dei propilei a colonnato greco e quello della porta ad arco e della scena del teatro romano: esempio significativo, dunque, della relazione tra la tradizione costruttiva ellenistica e l’espressione artistica della Roma imperiale. Nella stessa sezione sono stati ricostruiti anche la facciata del tempio di Traiano (117 d.C.) di Pergamo, e due enormi colonne dell’altare di Baalbek (I-III secolo d.C.).