I danni causati dalla guerra hanno costretto il museo a un lungo periodo di chiusura terminato solo nel 2010, con l’apertura completa al pubblico di tutte le collezioni (primo piano), in un allestimento ulteriormente perfezionato nel 2011 (secondo piano). Il museo è organizzato dunque su due livelli, con sale raggruppate secondo un criterio stilistico e solo parzialmente cronologico, in modo da creare paralleli estetici non vincolati a una mera divisione tipologica: la successione delle sale costituisce dunque già, in sé, una proposta di visita. La collezione di antichità classiche, che in gran parte è esposta qui (la completano le esposizioni del Pergamon Museum e del Neues Museum), è costituita da frammenti architettonici, sculture, vasellame, iscrizioni, mosaici, bronzi, gioielli. L’esposizione inizia nell’ala orientale con reperti della cultura minoica e micenea, cui seguono reperti da templi e sepolture della Grecia arcaica e classica. L’ala occidentale è interamente occupata da opere di arte ellenistica provenienti anche dalla Magna Grecia. Oltre all’esposizione permanente, vengono organizzate spesso mostre temporanee. Al piano terra le sale si svolgono intorno all’ampia rotonda interna, fulcro della collezione di antichità, l’Antikensammlung, che inizia con piccoli oggetti ceramici a decori geometrici (1100-700 a.C.) dalle Cicladi, Creta e Micene, elmi e statue di guerrieri, per proseguire con vasi dall’Attica, armi e piccoli oggetti votivi per il culto di Giove da Olimpia, elmi e kouroi, torsi di statue raffinatissime in marmo. Seguono ampie collezioni di vasi dalla Grecia ionica, orientale e da Mileto, reperti provenienti da santuari e monumenti funerari della Grecia arcaica (VI secolo a.C.). Bassorilievi e plastiche documentano il tardo classicismo e l’arte ellenistica di derivazione greca in Italia (etruschi, sanniti), mentre altri notevoli pezzi provengono da Taranto e da laboratori ceramici dell’Italia meridionale. Figurine di donna da Tanagra (Beozia) del 350-325 a.C. e piccole plastiche dai raffinati vestiti a drappeggio sono esposte a fianco dei loro falsi ottocenteschi. Spettacolare la successione di vasi decorati, sculture, sarcofagi e ritratti; quello di Cesare venne acquistato nel 1767 da Federico II il Grande per lo Schloss Sanssouci, il suo castello a Potsdam. Al centro di questa sezione spicca il celebre Fanciullo pregante (Der betende Knabe, 300 a.C.), proveniente dall’isola di Rodi. Viene approfondito anche il tema delle immagini della mitologia greca e quello della rappresentazione della figura umana nella Grecia classica. Una sala è dedicata alla vita di tutti i giorni nell’Atene classica, altre ad antichi gioielli, al culto e al divertimento. Al centro dell’ala occidentale, dedicata all’arte della Grecia classica e della Magna Grecia, campeggia la grande statua della Dea in trono (460 a.C.) rinvenuta a Taranto. La sezione numismatica, raccolta in una sala dedicata al centro del museo, espone monete già conservate nel Pergamon Museum. Al primo piano sono esposti molti dei pezzi che erano rimasti custoditi nei magazzini in attesa del completamento degli ultimi lavori di adattamento del museo: reperti provenienti da città, santuari e necropoli etrusche; sezioni dedicate alla vita e alla morte nella Roma antica, alla scultura romana su modello greco, alle ville romane e ai loro lussi, all’amore e alla sua rappresentazione nell’antichità. Il percorso si chiude con un excursus attraverso 350 anni della collezione museale di antichità classiche.