Il più importante centro culturale alternativo della città, o per lo meno il più famoso, è ospitato in un edificio abbandonato che agli inizi del Novecento fu sede di un centro commerciale. Utilizzato dalla grande azienda tedesca AEG, poi dai nazisti come centro di uffici, subì i bombardamenti della guerra e un parziale abbattimento negli anni ’80. Nel 1990 l’occupazione da parte di un gruppo di artisti riportò l’edificio a nuova vita; i suoi muri coperti da graffiti, i concerti, le mostre d’arte d’avanguardia, caffè, ristoranti e laboratori artistici e teatrali ne fanno, oltre che un’istituzione di riferimento nel panorama artistico-culturale della città, anche una meta turistica assai frequentata. Negli ultimi anni il Tacheles (il nome viene da una parola yiddish che significa ‘parlar chiaro’) è al centro di una battaglia legale che potrebbe portare al suo sgombero definitivo o al trasferimento presso altra sede.