La cupola rigonfia in stile moresco-bizantino della sinagoga risplende oggi come ai tempi in cui Albert Einstein era solito suonarvi il violino per la comunità. Eretta in stile orientaleggiante nel 1859-66 su disegno di Eduard Knoblauch, poteva accogliere 3200 persone ed era la più grande della Germania. Parzialmente danneggiata nella Notte dei Cristalli (9 novembre 1938) dai nazisti, che però non riuscirono a darle fuoco per l’intervento coraggioso del comandante di polizia (lo ricorda una targa in facciata), non sopravvisse ai bombardamenti inglesi del 1943. La sua ricostruzione è iniziata nel 1988, nel 50° anniversario della famigerata notte, ed è terminata nel 1995, quando è stata riaperta ricostituita fedelmente in ogni minimo dettaglio. In quell’anno, con l’apertura della mostra Tuet auf die Pforten, fu inaugurato anche il Centrum Judaicum, che ospita mostre temporanee; un allestimento permanente illustra la vita degli ebrei berlinesi con materiale fotografico e documenti originali. Di fronte alla sinagoga (n. 73-76) è il grande edificio dell’Haupt-telegraphenamt, al momento non adibito ad alcun uso; sulla facciata si notano ancora i segni della guerra. Al n. 32 si accede all’Heckmann Höfe, elegante cortile interno con bar, ristoranti, uno studio fotografico, una libreria e un piccolo giardino dotato di panchine.