Si aprono sulla Rosenthaler Strasse questi eleganti cortili, fino alla prima guerra mondiale proprietà di un ricco uomo d’affari ebreo poi costretto a emigrare per le persecuzioni naziste. Si tratta di un complesso del 1907, simile ad altri di Vienna e Budapest, i cui cortili Jugendstil ospitavano già negli anni Venti ristoranti, cabaret e centri culturali. Accuratamente restaurati, hanno mantenuto in buona parte l’aspetto di allora, con otto cortili in cui si trovano abitazioni, luoghi di ristoro, locali e negozi: un microcosmo urbano e un’operazione commerciale di successo, anche se l’atmosfera che vi si respira oggi può apparire un po’ artificiale. Al n. 39 è il Museum Blindenwerkstatt Otto Weidt; si trova qui anche l’Anne Frank Zentrum. Nella parte più interna degli Hackesche Höfe è il Central Kino, un piccolo cinema che propone sovente film alternativi difficilmente visibili sui circuiti commerciali. Il piano di ristrutturazione attuato dalla DDR per il 750° anniversario di Berlino interessò anche Sophienstrasse, dove il Sophienhöfe è un complesso su cortili meno frequentato ma anche meno ‘artefatto’ rispetto agli Hackesche Höfe. Imboccando a sinistra la Grosse Hamburger Strasse, al n. 31 si trova il cancello che immette su un viale stretto tra due edifici, sul cui fondo campeggia la Sophienkirche, una delle poche chiese di Berlino non danneggiate dalla guerra. Costruita in stile barocco nel 1712 per volere della terza moglie di Federico I, la regina Sofia Carlotta, si riconosce dalla torre di Johann Friedrich Grael (1732-34) e ha un interno assai sobrio. Regna il silenzio nell’Alter Jüdischer Friedhof, che fu il più antico cimitero ebraico della città. I nazisti lo trasformarono in parco pubblico dopo averlo devastato e aver distrutto la maggior parte delle pietre tombali (quella che segna il luogo di sepoltura del filosofo Moses Mendelssohn fu posta dopo la seconda guerra mondiale); nel 1942, adibirono l’area a centro di smistamento degli ebrei diretti ai campi di concentramento. Fino al giugno 1943, quando partì l’ultimo convoglio, più di 50.000 persone passarono di qui.