Importante esempio di classicismo prussiano, dall’austera facciata, nacque come Palazzo del principe ereditario, cioè residenza degli eredi al trono, e tale rimase fino all’abolizione della monarchia. Progettato nel 1663, venne ristrutturato nel 1732 in stile barocco; nel 1811 un passaggio su Oberwall Strasse lo unì al vicino Kronprinzessinnenpalais (Palazzo delle principesse, oggi Opernpalais), che fu allora completamente trasformato da Heinrich Gentz e Karl Friedrich Schinkel vi progettò alcune stanze; infine, nel 1856-57 assunse l’aspetto attuale grazie a Johann Heinrich Strack, che aggiunse un piano ai due originari e ornò la facciata con una trabeazione ricca di elementi classici. All’inizio del Novecento il palazzo ospitò la sezione di Belle Arti della Nationalgalerie e fu sede della prima esposizione d’arte contemporanea, con opere di Paul Klee, Oskar Kokoschka e Otto Dix. Nel 1937 il regime nazista lo chiuse. Fu firmato qui, il 31 agosto 1990, il documento di riunificazione della Germania.