Ci si trova catapultati nell’Asia Minore, a Pergamo, Mileto, fino in Siria e in Babilonia. Un immenso edificio in stile dorico, completato tra il 1909 e il 1933, ospita i reperti delle spedizioni archeologiche dell’Ottocento, monumentali opere d’arte che la guerra mondiale e l’Armata Sovietica hanno rispettivamente danneggiato (in parte) e rubato (salvo una parziale restituzione nel 1958). Si viene accolti da una ricostruzione a grandezza naturale della parte frontale dell’Altare di Pergamo (180-159 a.C.), con il suo colonnato, la maestosa scalinata e il bellissimo fregio della “Lotta degli dei contro i giganti”, l’unica parte originale di questo capolavoro di architettura ellenistica. Da Mileto, centro degli scambi tra Europa e Asia, proviene la grandiosa Porta del Mercato (120 d.C.), con un ingresso colonnato tipicamente ellenistico e una facciata che rimanda a quella dei teatri romani. Ricostruita anche la facciata del tempio di Traiano di Pergamo, rimontato il fiabesco portale azzurro di Ishtar, l’ingresso più importante di Babilonia, e i fregi in piastrelle smaltate che decorano 30 metri (dei 250 originari) della Strada delle Processioni, lungo la quale due file di leoni, simbolo della dea Ishtar, scortavano i passanti. Sculture di epoca arcaica, greca classica, romana ed ellenistica, insieme ai bassorilievi con i quali i re assiri celebravano le loro gesta (il più antico è quello di Assurnasirpal II, 883 a.C.), chiudono la visita in questa parte di Asia Minore, in alcuni casi ricostruita eppure incredibilmente suggestiva.