Solo uno spezzone di campanile rimane della chiesa neoromanica costruita nel 1891-95 da Franz Schwechten in memoria dell’imperatore Guglielmo I, dopo il bombardamento del 22 novembre 1943 che mandò in briciole tutto il resto. Respinta la proposta di abbattere anche questa rovina, l’architetto Egon Eiermann fu incaricato di costruirvi attorno una nuova chiesa (1961-63), a base ottagonale, suggestiva per l’effetto di luce che traspare, soprattutto al tramonto, dalle vetrate blu a nido d’ape; all’interno si trova la Stalingrad Madonna, disegno a carboncino eseguito da un soldato tedesco nel 1942 durante l’assedio alla città russa. Nella Gedenkhalle, il monumento commemorativo allestito nella base della torre in rovina, si vedono resti dei mosaici del soffitto e di bassorilievi in marmo, nonché fotografie della chiesa prima e dopo i bombardamenti. Le rovine, di forte valenza simbolica come documento degli orrori della guerra, compaiono anche nella scena iniziale del film di Wim Wenders Il cielo sopra Berlino (1987).