Corrispondono agli appartamenti reali che occupano il pianterreno del corpo centrale, restaurato nel 1970. Oltre il vestibolo, sulla destra si apre il Mecklenburgische Wohnung, l’appartamento in cui venivano ospitati gli Hohenzollern del ramo Mecklenburg: i sovraportali sono in legno scolpito e i soffitti decorati di arabeschi. Sul lato che affaccia sul parco, l’infilata di sale (lunga ben 140 m) non offre particolari curiosità fatta eccezione per il clavicembalo bianco di Sofia Carlotta (che ne era suonatrice assai abile), della sala da Bagno del Re e di bei mobili laccati. A sinistra del vestibolo si trova invece l’appartamento di Federico I e della moglie Sofia Carlotta: la più interessante delle sale è il gabinetto delle Porcellane, per l’eccezionale raccolta di esemplari cinesi e giapponesi; nella stanza da Letto di Federico II il Grande, interamente tappezzata di damasco giallo, si trova il ritratto del re dipinto da Wilhelm Friedrich Weidemann; la Cappella, di Johann Friedrich Eosander von Göthe, è interessante per gli archi trompe-l’oeil e il soffitto affrescato. Opera di Eosander von Göthe è anche lo Scalone rococò (1704), il primo del genere realizzato in Germania, che conduce al primo piano: nella sala 206 sono sistemati ritratti di Federico il Grande, in parte di Antoine Pesne; nello studio di Federico Guglielmo IV la ben nota Veduta di Berlino incisa nel 1688 da Johann Bernhard Schulz; nella sala degli Argenti è raccolta l’argenteria di corte degli Hohenzollern proveniente dalla Silberkammer del castello di Berlino: il servizio da tavola del principe ereditario (Kronprinzensilber) è un capolavoro dell’oreficeria tedesca del ’900. Sulla destra del corpo principale si stende la Knobelsdorff-Flügel, l’ala aggiunta da Knobelsdorff nel 1740-46, anche chiamata Neuer Flügel. La Sala bianca fungeva nello stesso tempo da sala del trono e da sala da pranzo di Federico II il Grande; la Goldene Galerie è una sala da musica e da ballo lunga 42 m realizzata da Knobelsdorff in puro stile rococò, con marmi verdi e ricchi ornamenti dorati; negli ambienti che costituivano il secondo appartamento di Federico II si trovano alcuni notevoli dipinti, come il Ritratto della Barbarina, capolavoro di Pesne, e L’imbarco per Citera di Antoine Watteau (seconda versione dopo quella del Louvre).