200 milioni di anni per formare il naturale sistema difensivo, fatto di colonne e colossali bastioni, che circonda la fortezza (krepost) di Belogradcik. Spettacolari formazioni rocciose rossastre (colore dato dalla presenza di ossidi e idrossidi di ferro) prendono la forma di altissime stalattiti. Tra questi“campanili” che raggiungono anche i 200 metri, si incontrano figure curiose e bizzarre: come la roccia del cane e dell'elefante, sopra la terza porta della cittadella, oppure, sulla terrazza dove lo sguardo si spinge fino al Danubio, la roccia dell'hajduk Velko (tradotto, del “combattente ribelle”) e quella del pino. Una passerella permette di raggiungere il punto più alto dal quale si domina la foresta pietrificata e da dove si riconoscono le formazioni rocciose più belle che, legate a leggende popolari, acquisteranno un fascino aggiuntivo. Tra tutte, “L'educanda”, roccia che il mito collega a una fanciulla cacciata dal monastero con il proprio bambino, e la “scolara” che rappresenta una giovane donna abbandonata dallo sposo musulmano...