A guardare attentamente una carta geografica sembrerebbe quasi che l'impero romanico-germanico non sarebbe esistito se lo stretto “imbuto” nei monti, su cui domina Bellinzona, non fosse stato praticabile. E ad arrivarvi dai passi del San Gottardo o di San Bernardino si comprende meglio la strategica posizione del capoluogo cantonale e il motivo per cui i Visconti e gli Sforza, per secoli signori di queste terre, avvertirono la necessità di realizzarvi un imponente sistema di fortificazioni. Sono tre gli scenografici castelli in pietra (Patrimonio Unesco) intorno a cui ruotava il sistema difensivo, costruiti in epoche diverse e collegati da una grande muraglia che chiudeva l'accesso alla valle. Al centro dell'abitato si erge il Castel Grande che, pesantemente risistemato nell'Ottocento, conserva della fase duecentesca la cinta muraria e le due alte torri, dette bianca e nera. Il castello di Sasso Corbaro, eretto nel Quattrocento, è un semplice maniero, con un possente mastio e resti di una torre di vedetta; oggi è sede di esposizioni tematiche e antologiche. Detto anche Piccolo, il castello di Montebello è un vero capolavoro dell'architettura castellana, sormontato dal mastio duecentesco, da torri e da una cinta muraria coronata da una merlatura a proteggere il cammino di ronda che corre intorno al maniero.