L’ultima nata tra le ramblas di Barcellona è stata disegnata nel quadro dell’importante progetto di rivalutazione del quartiere iniziato negli anni ’90 del Novecento. I palazzi più fatiscenti furono abbattuti e al loro posto fu creato questo ampio viale costeggiato da palme. La Rambla del Raval si anima soprattutto la sera, per i molti locali con i tavolini all’aperto, e nei fine settimana grazie a un colorato mercatino etnico. Di giorno colpisce per la compresenza delle tipiche case popolari, con i loro stretti balconcini e il calore delle loro cicatrici, e le levigate forme contemporanee di edifici come il nuovo grande albergo progettato dall’architetto Pere Puig, una ellisse di vetro alta 38 metri, o come la voluminosa nuova sede dell’UGT, il sindacato dei lavoratori, fondato proprio nel Raval alla fine del XIX secolo, che gli fa da contorno. Nell’immediato futuro nuovi uffici e nuovi negozi si avviano a sostituire – almeno qui nella rambla di quartiere – i numerosi negozietti, piccoli bazar e centri di telefonia gestiti dai tanti pakistani, nordafricani e cinesi che abitano il Raval. Nel tratto finale della rambla si incontrano le forme rotonde del Gat, il gatto in bronzo di Fernando Botero in origine collocato al Parc de la Ciutadella.