Che un ospedale venga elevato al rango di attrazione turistica, una delle più visitate tra l’altro, è cosa più unica che rara, ma a Barcellona, capitale delle sperimentazioni architettoniche, non stupisce. Gioiello del modernismo, l’Hospital, aperto ai visitatori e ancora operativo, è un complesso di edifici immersi nel verde, realizzato da Lluís Domènech i Montaner (1902-1912). Gli incantevoli giardini, l’eleganza delle costruzioni in mattoni, la ricca decorazione in pietra e vetro, le cupole impreziosite da mosaici, gli affreschi che raccontano episodi della storia catalana, certo non fanno immaginare che questo sia un luogo di cura e di dolore. Che questa incantevole struttura possa confortare e alleviare le sofferenze dei malati non è provato, ma certo guarisce i tanti “malati di modernismo” che accorrono a Barcellona. Dietro l’armonia del complesso è in realtà nascosta una forte rivalità tra due grandi architetti: Cerdà, che disegnò la rigida trama ortogonale del quartiere dell’Eixample, e Domènech i Montaner che, in un intento polemico contro il rivale, costruì l’Hospital di modo che spezzasse il tessuto perpendicolare di questa parte di Barcellona.