Dei due edifici della plaça de Sant Jaume fu la casa de la Ciutat, o Ajuntament, a essere adattata alla nuova piazza: venne ampliata ed ebbe una nuova facciata neo-classica (1830-47), in asse con quella rinascimentale del palazzo della Generalitat, alla quale si richiama per alcuni elementi (il bugnato liscio al pianterreno e la balaustra di coronamento). La primitiva facciata principale dà su carrer de la Ciutat: è un bell’esempio di gotico civile (1399-1402), opera di Arnau Bargués; del ricco impianto decorativo spiccano le eleganti finestre del piano nobile. La decorazione dell’interno è la migliore testimonianza delle lunghe vicende costruttive del palazzo, che ha subìto rimaneggiamenti soprattutto nell’Ottocento: atrio e scalinate costituiscono un piccolo museo del modernismo e del noucentisme in cui spiccano le sculture di Frederic Marès, Josep Clarà e Joan Miró. Sempre al pianterreno, la Scribanía conserva un soffitto ligneo dipinto del 1401. Lo scalone in marmo nero (1926) conduce al primo piano, dove si visita il saló de Cròniques, con affreschi storici (1928) di Josep Maria Sert (al quale si deve anche la decorazione di altri ambienti del palazzo), e il saló de Eleccions, con imponente soffitto ligneo (1401). Nel corpo centrale, il gotico saló de Cent corrisponde alla parte più antica del palazzo, realizzata nel 1373 da Pere Llobet. Il salone, un’aula ad arcate aperta da trifore, subì successivi rimaneggiamenti nel Seicento, alla fine del XIX secolo e all’inizio del successivo.