Simbolo riconosciuto dell’identità politica catalana è questo palazzo, sede della Generalitat de Catalunya, costruito a diverse riprese a partire dal 1403, quando la Generalitat (istituita nel 1359) trasformò due edifici in carrer Sant Honorat nella propria sede. Ingrandimenti successivi portarono il palazzo a occupare due interi isolati. La facciata principale, rivolta sulla piazza, è in pratica l’unica testimonianza di architettura civile rinascimentale della città. Fu iniziata nel 1597, su progetto di Pere Blai, che da un lato ebbe ben presenti le linee classiche di palazzo Farnese a Roma, dall’altro volle richiamare, attraverso la cupola, la cappella di San Giorgio. Nel nicchione della balconata è visibile la statua equestre di San Giorgio, risalente al 1867. Nell’interno, Safont diede il meglio di sé nel patio, gioiello del gotico catalano (1425) a doppio ordine di archi slanciati e ribassati, con una scala fiorita che sale alla galleria del piano nobile, dove si apre la capella de Sant Jordi (1432-34), sempre di Safont, con una facciata gotico-fiammeggiante. L’interno, rimaneggiato nel 1620, conserva sfarzosi paramenti e oggetti di culto cinque-seicenteschi. Nel grande saló de Sant Jordi, a pilastri e coronato da cupola, opere di autori moderni, tra i quali Frederic Marès. Sul lato settentrionale della galleria è il pati dels Narancs o dels Tarongers, il patio degli aranci, gotico-rinascimentale, iniziato nel 1532 da Pau Mateu e completato nel 1547 da Tomás Barsa; accanto, sotto la torre del Reloj, sta la Cabra daurada (1526), a pareti suddivise da paraste di tessuto ricamate in argento, con arazzi fiamminghi e due enormi lampadari di Murano; il soffitto a cassettoni è del 1578.