Che cosa sarebbe Avignone senza i sessant’anni (1309-77) che la videro sede papale? Durante la “cattività avignonese” la città, oltre ad arricchirsi di un importante patrimonio monumentale, richiamò numerosi artisti, tra i quali il Petrarca.
Racchiuso da una cerchia di mura innalzata nel ‘300 e restaurata nell’800, sulla quale si elevano torri merlate, l’abitato antico è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Il centro storico, comprendente il monumentale Palais des Papes, musei ed edifici religiosi, converge nella vasta place de l’Horloge, che prende il nome dalla torre incorporata nell’hôtel de ville (il municipio). Cuore della vita mondana con caffè e ristorantini su cui vegliano platani secolari, la piazza è anche punto di partenza dei viali radiali che attraversano il nucleo storico di Avignone.
Conosciuto per la celebre canzonetta “Sur le pont d’Avignon”, rimane oggi ben poco del pont St-Bénézet: una torre e 4 delle 22 arcate che lo collegavano a Villeneuve-lès-Avignon.
Dal 1947 la città è sede, nel mese di luglio, del Festival d’Avignon, caratterizzato, oltre che dagli spettacoli di teatro, danza e musica della rassegna ufficiale (detta “In”), da un più colorito e stravagante Festival “Off”, con centinaia di spettacoli disseminati in ogni angolo della città.