Imperdibile una visita a questo museo, non fosse altro che per immaginare quale splendore avesse l'antica area sacra di Atene. 4000 i reperti, fra cui molti dei frammenti architettonici e scultorei di templi ed edifici dell'Acropoli, provenienti da scavi effettuati fin dall'epoca della liberazione dal dominio turco. Resti di frontoni, di métope, parti di fregi che ornavano le celle e ancora statue e sculture. Ma protagonisti dell'esposizione sono i frammenti del fregio (opera di Fidia) lungo 160 metri del Partenone, raffigurante la processione delle Grandi Panatenee con oltre 600 figure, quattro delle Kórai (statue di fanciulle) dall'Eretteo e i frontoni dei templi. Tra le statue, menzione a parte merita il Moscoforo, la più antica statua dell'Acropoli, che rappresenta un koúros (un ragazzo) con un vitellino sulle spalle (570 a.C.). Bellissimo il gruppo di Kórai disposto a semicerchio intorno a una stata di Athena seduta, dea che è pure scolpita appoggiata a una lancia davanti a una stele funebre (Athena pensierosa). Nessun dubbio che, quando e se ritorneranno in patria i marmi del Partenone, dall'Ottocento al British Museum di Londra, saranno loro i protagonisti assoluti del Moussío Akrópolis.